Pensionati italiani in Romania

Sono circa 20.000 gli italiani che hanno deciso di andare a vivere in Romania, soprattutto negli ultimi venti anni. La Romania è un paese con belle campagne, il mare e selvagge montagne (le alpi Transilvane) ma il motivo per cui ci si trasferisce è spesso legato a motivi di ricongiunzione familiare.

Con l’ingresso nell’Unione Europea nel 2007, le relazioni tra Roma e Bucarest si sono intensificate e, come sappiamo, già prima di tale data erano tanti i rumeni venuti a lavorare nel nostro Paese.

Oggi, la Romania risulta essere tra gli stati più poveri della UE e per questo continua ad esibire un costo della vita relativamente basso per gli standard occidentali.

In media, i prezzi di beni e servizi si attestano intorno al 55% della media europea. Questo significa per un italiano residente in Romania la possibilità di vivere con un reddito inferiore a quello richiesto in patria. Ma molto dipende anche dal luogo prescelto.

Una cosa, ad esempio, sarebbe vivere nella capitale Bucarest o in altre grosse realtà urbane, un’altra nelle periferie o in campagna. I prezzi degli affitti e per l’acquisto di una casa sono più alti nelle prime e tendono a crescere velocemente con lo sviluppo economico del paese.

Poche tasse e basso costo della vita

Ma c’è una ragione se molti di coloro che si sono trasferiti in Romania sono pensionati: le tasse! La Romania ha un sistema fiscale notevolmente vantaggioso rispetto a quello italiano.

Mentre da noi le aliquote Irpef vanno da un minimo del 23% a un massimo del 43%, Bucarest adotta la “flat tax” al 16% sui redditi delle persone fisiche.

Pensionati italiani in Romania

Per uno stipendio medio-alto significa pagare tra un terzo e la metà delle tasse in meno. Per le pensioni, la situazione è ancora più conveniente, perché è richiesto il pagamento di un’aliquota fissa del 10%.

La condizione preliminare per usufruirne è di spostare la residenza fiscale in Romania. Dunque, un pensionato italiano deve per prima cosa iscriversi all’AIRE (Anagrafe per gli Italiani Residenti all’Estero) e dimostrare di trascorrere almeno 183 giorni nell’anno solare nel paese.

La prova della residenza si ha anche, pur non esclusivamente, esibendo un contratto di locazione o di acquisto immobiliare.

Benefici fiscali non per tutti

Attenzione, però, perché non tutti i pensionati italiani possono beneficiare dei vantaggi fiscali rumeni.

I benefici, come spesso accade, sono riservati agli assegni pensionistici erogati dagli enti di previdenza del settore privato. Per intenderci, gli ex dipendenti pubblici non sono oggetto degli accordi contro la doppia imposizione siglati tra Italia e i vari stati stranieri.

Pensionati italiani in Romania

Pro e contro del vivere in Romania

Esistono sia vantaggi che svantaggi dal trasferirsi in Romania.

Abbiamo detto che il costo della vita è più basso e che la tassazione risulta più conveniente.
Tuttavia, dovete mettere in conto che il clima in inverno può essere rigido e comportare non solo disagi per coloro che non sono abituati al freddo, ma anche costi relativamente più alti per riscaldarsi.

E contrariamente a quanto crediamo, la lingua rumena non è così comprensibile senza che la si studi. Ciò può comportare la necessità di frequentare un corso per apprenderne almeno i rudimenti.

Inoltre alcune aree periferiche del paese possono non essere così tranquille per un pensionato italiano in cerca di relax, a causa di un certo degrado ancora esistente.

Fate bene i conti anche sul piano fiscale. Per gli assegni d’importo medio-basso, la tassazione rumena rischia di risultare superiore a quella italiana, dove sono previste la “no tax area” e le detrazioni fiscali. Queste ultime andranno perdute e per quanti sono soliti scaricare molte spese dalle tasse, i benefici possono risultare limitati.

Un aspetto positivo, invece, può consistere nella relativa vicinanza geografica. Molti rumeni residenti in Italia tornano in Romania per le ferie anche in auto, sebbene sia preferibile prendere l’aereo.

Cessione del quinto per fabbisogno di liquidità

Con un paio di ore di volo si può tornare in Italia e ci sono tante offerte low cost per viaggiare spendendo poco. In ogni caso, tra la necessità di prendere in affitto o acquistare casa, costi di trasferimento e altre spese per rifarsi una vita in loco, i pensionati italiani potrebbero avere bisogno di liquidità nelle prime fasi.

Non tutti hanno l’opportunità di anticipare spese di un certo livello. Ed ecco che può venire in aiuto la cessione del quinto della pensione, un prestito personale accessibile anche ai cattivi pagatori e rimborsabile fino a 10 anni.

Grazie alla cessione del quinto, il pensionato potrà ottenere liquidità senza doversi preoccupare delle spese iniziali dovute al trasferimento.