Pensionati italiani a Malta

Avete mai pensato di andare a vivere a Malta per trascorrere almeno un periodo dell’anno sotto il sole e il clima mite dell’isola? Non sono pochi gli italiani che hanno trasformato questo loro desiderio in realtà.

Malta è nota per essere vicinissima alla Sicilia – pochi minuti di volo dall’aeroporto di Catania – e per presentare uno stile di vita molto simile a quello italiano.

I giovani la trovano attraente per la sua proverbiale movida, mentre per alcune categorie di pensionati può essere conveniente sotto il profilo fiscale.

Sin dal 2012 infatti, La Valletta ha introdotto il Malta Retirement Programme con l’obiettivo di attirare i pensionati europei. Vediamo nei dettagli in cosa consiste.

Pensionati italiani a Malta? Solo se ricchi

Il Malta Retirement Programme consente ai titolari di pensione estera di pagare al fisco locale il 15% forfettario. Un gran bel risparmio, se considerate le aliquote italiane: l’Irpef varia infatti dal 23% al 43%, senza contare le addizionali regionali e comunali che possono incidere complessivamente per oltre il 2%.

Pensionati italiani a Malta

Ma questi benefici fiscali sono concessi dietro numerose condizioni da rispettare. La prima è che l’imposta minima da versare deve essere di 7.500 euro l’anno più 500 euro per ogni eventuale soggetto a carico.

Questo significa che un pensionato italiano che volesse beneficiare in pieno della tassazione leggera maltese dovrebbe percepire un assegno non inferiore ai 50.000 euro. Infatti, sotto tale soglia l’aliquota effettiva inizierebbe a salire.

Ad esempio, su una pensione INPS di 30.000 euro, i 7.500 euro da versare inciderebbero per il 25%. La convenienza verrebbe parzialmente meno e finirebbe per annullarsi per importi medio-bassi.

Altra condizione prevista è che la pensione estera deve incidere per non meno del 75% del reddito complessivo del beneficiario. Ogni altro reddito percepito a Malta verrà tassato da un’imposta sostitutiva del 35%.

Le condizioni non sono finite. Il pensionato deve anche avere acquistato un immobile per una cifra non inferiore a 275.000 euro (220.000 euro se l’immobile è situato a Gozo) o averlo preso in affitto per almeno 9.600 euro l’anno (800 euro al mese), cifra che scende a 8.750 euro a Gozo.

In alternativa, il pensionato dovrà investire almeno 275.000 euro in titoli di stato emessi dallo stato maltese o depositare in banca 500.000 euro in altri strumenti finanziari.

In definitiva, i pensionati italiani a Malta potranno beneficiare di condizioni fiscali favorevoli a patto di essere titolari di assegni alti e al contempo disporre di liquidità non indifferente da investire.

In effetti, l’isola punta da sempre ad attirare cittadini benestanti. Date le sue piccole dimensioni, non intende favorire un’immigrazione di cittadini comunitari a medio-basso reddito.

Pensionati italiani a Malta

Occhio alla movida estiva

Esistono altre criticità di cui tenere conto in caso di trasferimento. Una di esse riguarda un ambiente forse poco idoneo per persone di età avanzata, dato che l’isola è una nota meta per giovani vacanzieri di tutta Europa, specialmente italiani.

Insomma, nei centri ad alta intensità turistica potreste ritrovarvi tra orde di discotecari in giro tutta la notte e il costo della vita potrebbe risultare oneroso.

Il primo aspetto vale particolarmente per il periodo estivo, mentre nei mesi di bassa stagione l’isola si presenta di certo più tranquilla.

Potreste immaginare anche solo di trasferirvi a Malta in inverno e di tornare in Italia in estate. In questo modo, godreste di un clima mite per tutto l’anno ed evitereste gli aspetti più negativi dell’alta stagione turistica.

Le spese necessarie, come affrontarle

Per quanto spiegato, se intendete trasferirvi a Malta, dovete mettere in conto di sostenere non solo le classiche spese legate al cambio di residenza (viaggi, mobili, ecc.), ma anche quelle ben più corpose per via dei requisiti sopra menzionati.

Il fabbisogno di liquidità potrebbe indurre alcuni di voi a richiedere un prestito.

A tale fine, la cessione del quinto della pensione può essere per voi la soluzione perfetta. Rata contenuta al 20% del vostro assegno netto, ammortamento fino a 120 mesi, accesso anche ai cattivi pagatori ed erogazione concessa senza alcuna documentazione da fornire delle spese.