Pensionati italiani alle Canarie

Vivere Isole Canarie è il sogno di tantissimi cittadini europei e risultano essere oltre 20.000 gli italiani che hanno trasformato questo sogno in realtà. In pratica, circa l’1% della popolazione residente è italiana.

Gran parte di essa è composta da persone di età superiore ai 65 anni, perché come vedremo, questo arcipelago spagnolo situato al largo delle coste atlantiche africane, è diventato allettante anche per ragioni economiche, argomento a cui i pensionati sono molto sensibili.

Geograficamente situato nell’Africa nord-occidentale, da un punto di vista amministrativo si tratta di una regione autonoma della Spagna.

Da decenni è una meta turistica di primaria importanza. Molti stranieri se ne innamorano e decidono di trasferirsi qui per godere dei numerosi vantaggi offerti.

Alle Canarie il costo della vita è piuttosto basso e i servizi sono a livello europeo. Si mangia bene, ci sono clima e temperature gradevoli tutto l’anno, la gente del posto è aperta e amichevole e c’è poca criminalità.

Un piccolo paradiso a poche ore di volo dall’Italia.

Benefici fiscali per pensionati italiani

I pensionati italiani trovano una ragione in più per andarci a vivere. La tassazione in questa Zona Economica Speciale risulta più bassa che da noi.

Dovete sapere, infatti, che per gli assegni fino a 22.000 euro lordi all’anno non si pagano tasse. Nel nostro Paese, invece, l’Irpef scatta già da 8.500 euro e le addizionali regionali e comunali insistono già spesso da importi minimi.

Non è tutto. Sopra tale “no tax area“, le aliquote alle Canarie sono molto inferiori alle nostre.

Pensionati italiani alle Canarie

Il sistema fiscale riservato ai pensionati esteri è piuttosto complesso e tiene conto della situazione familiare, dell’età e del reddito lordo.

Per fare un esempio, le aliquote variano dal 12,94% fino a 35.000 euro per single tra 65 e 74 anni ad un massimo del 20,67% per single tra 65 e 74 anni e con reddito sopra 60.000 euro annui.

A titolo di confronto, in Italia le aliquote Irpef partono dal 23% e arrivano al 43%, escluse le addizionali.

Dunque, i pensionati italiani alle Canarie possono beneficiare di una tassazione nettamente più bassa, oltre che di un costo della vita più modesto.

E’ possibile vivere dignitosamente in una delle isole con 1.000-1.500 euro al mese a famiglia.

Ma la condizione essenziale per godere di questi benefici fiscali è trasferire la residenza.

E ciò diventa possibile a seguito dell’iscrizione all’AIRE (Anagrafe per gli Italiani Residenti all’Estero), che presuppone di dover trascorrere almeno 183 giorni all’anno nell’arcipelago.

E’ garantita a tutti l’assistenza sanitaria, di buon livello, anche se si consiglia di stipulare una polizza per le cure non primarie.

Bisogna ammettere che la burocrazia locale non è molto efficiente. Prima che i vantaggi fiscali siano riconosciuti, è possibile dover attendere anche un paio di anni.

E nel frattempo l’assegno sarà sottoposto alla doppia imposizione, cioè il pensionato dovrà versare le imposte sia in Italia che in Spagna. Un’assurdità di cui va tenuto conto anche se il problema riguarda solo la parte di pensione superiore ai 22.000€ annui.

Il beneficio fiscale, inoltre, non è riconosciuto agli ex dipendenti pubblici, cioè a coloro che sono andati in pensione con l’Inpdap, istituto assorbito dal 2012 dall’Inps.

Solo i pensionati del settore privato possono accedere all’accordo contro la doppia imposizione e sottoporre il proprio assegno alla tassazione delle Canarie.

Pensionati italiani alle Canarie

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Possibili svantaggi vivendo alle Canarie

Tra i possibili svantaggi di cui tenere conto vi sono le scarse opportunità di lavoro e le basse retribuzioni medie. Questo vale ricordarlo a coloro che decidono di trasferirsi alle Canarie portandosi dietro il coniuge e i figli.

A fronte di un indubbio vantaggio di natura fiscale e di un costo della vita inferiore all’Italia, il mercato del lavoro non è sufficientemente dinamico da garantire buone prospettive occupazionali e di carriera. Questo, ovviamente, in linea generale.

Altri aspetti da considerare riguardano la necessità di prendere in affitto casa. I costi stanno lievitando negli ultimi anni, complice proprio il trasferimento di decine di migliaia di cittadini stranieri.

Se, invece, decidete di comprare casa, i prezzi potranno risultare elevati nelle aree più turistiche.

Considerate anche che se siete proprietari un immobile in Italia e trasferite la residenza all’estero, per il nostro Fisco risulterete in possesso di una seconda casa, con tutto ciò che ne consegue in termini di tassazione.

Tra i possibili svantaggi di andare a vivere alle Canarie vi è il fatto che le isole sono di natura vulcanica, per cui l’arcipelago è soggetto a frequenti terremoti anche se mai di potenza distruttiva. E non tutti sono capaci di sostenere esperienze di questo genere, senz’altro spiacevoli.

Tornare in Italia è facile

Uno dei vantaggi maggiori del fare la scelta di vivere alle Canarie è la situazione dei voli.

Tornare in Italia anche più volte all’anno risulta alla portata di tutte le tasche, grazie sia alla relativa vicinanza geografica, sia agli ottimi collegamenti con diversi aeroporti italiani attraverso numerose compagnie low cost.

Liquidità con cessione del quinto

Trasferirsi all’estero comporta inevitabilmente dei costi iniziali. Pensate alla necessità di acquistare un’auto, di anticipare l’affitto e di affrontare le prime spese generali.

Ottenere credito sul posto è spesso molto difficile perché le banche spagnole difficilmente concederanno credito a un cittadino straniero.

Una soluzione può essere la cessione del quinto della pensione di PrestitiPensionatiEsteri.it che viene erogata alle condizioni previste dalla Convenzione INPS.

Il trasferimento alle Canarie comporta il sostenimento di costi, tanto maggiori quanto più lungo il periodo necessario per ottenere il riconoscimento della residenza fiscale. Infatti, la doppia imposizione finirebbe per aumentare, anziché ridurre il costo della vita.

E poi c’è il contratto di affitto con la caparra da versare, il possibile acquisto di mobili, auto e ogni altro comfort per rifarsi una vita in loco. Non tutti i pensionati italiani disporranno della liquidità sufficiente allo scopo o non tutti vorranno privarsene.

A loro sostegno vi è la cessione del quinto della pensione, un prestito personale da rimborsare da 36 a 120 rate mensili. L’importo di ciascuna non può eccedere il 20% dell’assegno al netto di imposte e contributi.

Il prelievo è effettuato direttamente dall’ente di previdenza. Per queste ragioni, il creditore vanta di notevoli garanzie e riesce ad erogare la cessione del quinto anche ai cattivi pagatori, cioè soggetti che nel recente passato hanno avuto disguidi nella restituzione di prestiti e mutui.

Se volete saperne di più leggete la nostra pagina dedicata.